Hyper-V - Hyper-V console 3.0


Vi sono però scenari in cui questi risultano non utilizzabili o non così semplici si pensi ad esempio ai seguenti casi:
  • Gestione remota eseguita da computer con S.O. precedenti a Windows 7 in cui gli RSAT non possono essere utilizzati.
  • Gestione remota da parte di utenti esterni all’organizzazione a cui si vuole permettere solo alcune operazioni su determinare macchine virtuali.
La console permette di visualizzare alcune informazioni relative al server Hyper-V e alle macchine virtuali tra cui caratteristiche hardware, versioni del sistema operativo e degli Integration Components, utilizzo del processore. Inoltre permette di eseguire alcune operazioni sulle macchine virtuali come Start, Shutdow, Suspend, Pause e Stop.

Per definire l’accesso all’Hyper-V server è possibile non specificare alcuna credenziale utilizzando l’autenticazione integrata di windows tramite l’utilizzo dell’account con cui è stata avviata la console o tramite le password di rete specificate. In alternativa è possibile specificare una credenziale di accesso che verrà memorizzata nel file di configurazione ma che comunque non sarà in chiaro essendo il file criptato.

La console è scritta in Visual Studio 2008 utilizzando VB.NET e richiede il .NET Framework versione 3.5 o superiore e quindi può essere eseguita su sistemi Windows XP / Windows Server 2003 e superiori.
Interfaccia grafica a Tab per poter gestire più informazioni, aggiunta del menù contestuale.

  Visualizzazione delle informazioni relative alla Dynamic Memory.
  Decodifica delle versioni degli Integration Services mediante in file HVData.xml residente nella stessa directory dell’applicazione.
  Visualizzazione degli indirizzi IPv4 e IPv6 della macchina virtuale con indicazione dell’eventuale abilitazione al protocollo RDP.

Connessione tramite RDP alle macchine virtuali. Per ciascuna macchina virtuale è possibile abilitare o meno la connessione RDP e indicare se utilizzare un hostname/indirizzo IP a cui connettersi, in caso contrario verrà utilizzato il primo indirizzo IPv4 abilitato all’RDP e se inesistente il primo indirizzo IPv6 abilitato all’RDP.




Per info sull’utilizzo guardare il seguente articolo: