Pagine

2012 Server - Shared Nothing Live Migration

Ripreso dal seguente articolo:

http://blogs.sysadmin.it/ermannog/archive/2013/03/31/windows-server-2012-shared-nothing-live-migration.aspx

"Una di queste novità è sicuramente la Shared Nothing Live Migration descritta nel seguente post Shared Nothing Live Migration on Windows Server 2012. Come dice il nome consente di avere la funzionalità di Live Migration delle VM senza uno storage condiviso e senza la necessità di un cluster. In sostanza la VM risiede sullo storage locale del server Hyper-V sorgente e viene copiata via rete sullo storage locale del server Hyper-V destinazione mentre è attiva.

Quindi con Windows Server 2012 si hanno tre possibilità per avere la Live Migration delle VM:
  1. Usare uno storage condiviso (SAN) e configurare i nodi di virtualizzazione in un cluster, ovvero la modalità già disponibile in Windows Server 2008 R2
  2. Usare una share SMB 3.0 come storage condiviso e configurare i nodi in cluster o meno a seconda che sdia necessaria l’alta disponibilità
  3. Usare storage locali e nodi non in cluster
I requisiti della Shared Nothing Live Migration sono i seguenti:
  • Nodi di virtualizzazione con WS 2012 e il ruolo Hyper-V installato
  • I nodi devo avere processori dello stesso produttore (entrambi con CPU Intel o entrambi con CPU AMD)
  • Appartenere allo stesso dominio Active Directory o domini che sono in trust tra loro
  • Le VM devono essere configurare per usare VHD o virtual Fibre Channel disks (no physical disks, in altre parole in una Live Migration senza l’utilizzo del cluster i dischi  Pass-Through non sono supportati, ma va detto che i dischi Pass-Through venivano principalmente utilizzati per workload che richiedevano uno spazio di archiviazione superiore ai 2 TB imposto dai vhd, ma dal momento che con l’introduzione deli vhdx in WS 2012 si può gestire fino a 64 TB gli scenari che richiedono l’uso di dischi Pass-Through sono pochi e soprattutto sono comunque scenari in cui si ha il budged per una SAN e di conseguenza non verrebbe utilizzata la Shared Nothing Live Migration)
  • I nodi devono essere connessi via rete ad almeno 1 GB e l’interfaccia di rete utilizzata per la comunicazione deve avere abilitate le opzioni Client for Microsoft Networks e File and Printer Sharing for Microsoft Networks
  • E’ consigliabile usare una rete dedicata per traffico relativo alla live migration
  • Ogni nodo di virtualizzazione deve aver definito un virtual switch su cui sono attestate le VM, per garantire la continuità delle comunicazioni di rete delle VM dopo una Live Migration senza necessità di una riconfigurazione.
Per la configurazione si veda Configure and Use Live Migration on Non-clustered Virtual Machines.


Per la configurazione si veda Configure and Use Live Migration on Non-clustered Virtual Machines.

Scenari di utilizzo e considerazioni

Ovviamente la Shared Nothing Live Migration è una funzionalità che permette la mobilità delle VM da un nodo di virtualizzazione ad un altro, ma dal momento che i nodi non sono in cluster non può essere una soluzione di alta disponibilità.
Questa funzionalità può essere interessante in una piccola infrastruttura dove si devono gestire VM che erogano dei servizi di rete come un piccolo DBMS per il DB gestionale, il DC aggiuntivo, il server di posta, il server RDS che essendo rivolti a pochi utenti non hanno grandi requisiti di carico elaborativo e di spazio occupato. In uno scenario come questo può essere pensabile investire in due server entry level che su cui suddividere le VM, ma che all’occorrenza possono gestire temporaneamente tutte le VM. La Shared Nothing Live Migration può quindi essere il mezzo con cui tenere allineate le VM tramite una rete dedicata e con cui spostare manualmente le VM su uno solo dei due server quando l’altro deve essere manutenuto."